mercoledì 11 marzo 2015

Vita da call center.

"Io non lavorerò mai in un call center"

BOOM. [La minchiata del secolo!]

Siccome la vita delle volte non sa come impartirmi delle lezioni fondamentali, a Febbraio, rullo di tamburi, mi sono licenziata dal mio primo vero lavoro...ho lavorato quasi un anno in un call center.

Sarei anche tentata di dirvi per quale azienda, ma non credo serva a molto, posso solo dirvi che nascondendosi dietro la bella maschera dei contratti a progetto mi davano uno stipendio che non era manco uno stipendio, per un lavoro che fondamentalmente può apparire meccanico e ripetitivo, che lo è ma che, delle volte, riesce a nascondere delle belle sorprese...raramente oh, mica è il paese dei balocchi!!

Perché hai accettato, probabilmente vi starete chiedendo. La risposta è semplicissima, ho avuto la fortuna, almeno per il primo periodo, di lavorare in un contesto assolutamente amichevole, cordiale, piacevole e divertente.
Il mio capo era una delle persone migliori che abbia avuto la fortuna di conoscere e così il team, eravamo in 7(oddio, esclusa me, erano 4 le persone alle quali mi sono legata, anche perché li conoscevo già, chi più chi meno!).
Insomma essendo una giovane neo laureata, insicura riguardo le sue capacità (no, quello non è cambiato molto!) e fondamentalmente "schiffarata" (ovvero "senza nulla da fare") ho accettato di buon grado, sempre in nome di un ambiente assolutamente perfetto per il mio carattere.

 Ma si sa, quanto possono durare le cose belle nella vita? Dai, sul serio, se credete ancora al lieto fine e al vissero tutti felici e contenti avete proprio sbagliato persona, blog e state perdendo il vostro tempo!

Le cose sono cambiate, lo stress è aumentato, le pressioni si sono fatte sempre più grandi, troppo grandi in rapporto alla retribuzione, mesi nei quali è stato impossibile arrivare agli obiettivi che garantivano lo "stipendio"(sono d'obbligo le virgolette!), fino ad arrivare ad un vero e proprio smembramento del gruppo, cambi ai vertici, cambi di lavorazione, cambiamenti, cambiamenti, cambiamenti, cambiamenti su cambiamenti, talmente negativi che definirli tali è proprio riduttivo.

In questo contesto di cambiamento di merda, c'ero io, al centro di un turbinìo di stronzate, che mi chiedevo cosa ci facessi ancora li, perché non ero scappata, perché non disegnavo più?

Non avevo il tempo di fare ciò che amo, di essere ciò che sono, non ero libera e non ne valeva la pena.
Lo so che forse in un periodo di crisi come questo buttarsi ad occhi chiusi nel baratro colorato del lavoro da freelance non è la mossa più furba da fare, ma ad un certo punto mi sono trovata di fronte ad un immaginario orologio a pendolo che mi guardava minaccioso e, ad ogni rintocco, sembrava puntarmi il suo enorme indice indagatori d'ottone e dirmi "MA CHE MINCHIA STAI FACENDO DELLA TUA VITA, EMERITA TESTA DI MINCHIA!!?".
C'aveva ragione lui mi sa.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso, lo ha spaccato, facendolo andare in mille pezzi e con esso la mia pazienza, facendo uscire tutte le porcherie dello stato d'animo umano che vaso di Pandora levati proprio, sono stati due episodi in particolare: il primo, meno grave, nel quale un sommo capo di questa multimilionaria azienda  ci accusava di non lavorare a sufficienza (SCUSAMI!? SE HO TEMPO DA PERDERE ME NE VADO IN GIRO PER IL MONDO STILE CALIMERO CON IL FAGOTTINO IN SPALLA!),  ma il secondo, quello che mi ha fatto rabbrividire e implodere, soffocare risate e lacrime, nonché prese per il culo da qui fino al 2024 è stato il sentire il nuovo personaggio che era subentrato al nostro precedente ( e meravigliosamente splendido/a) capo team chiedere con manco tanta velata ignoranza "Scusate, ma il punto di domanda come si fa?"...la ho capito che i miei giorni da serena teleoperatrice erano finiti, defunti, morti, sotterrati, cremati e le ceneri sparse nell'oceano dei lavori precari made in Italy.

Non vi sto qui a dire che, in questi mesi, ho sviluppato una serie di "patologie" che sarebbero degne del Professor Ippolito Germer e del signor Poveracci!
Gastrite e Noemi= Bff <3

E quindi, da brava sognatrice ora provo a fare il mio mestiere, a farmi conoscere, a farmi strada...vedremo che succederà, per ora, siamo qui!

Vi salutai!
Il mio personale Kit di Sopravvivenza al Call Center...chi lo sa che non diventi una serie!
NoemiListo© 

domenica 4 gennaio 2015

Anno nuovo, vita bhò!

"Mi hanno regalato un computer nuovo e stento ad abituarmi alla nuova tastiera".

Sarebbe certamente una bella scusa per giustificar il fatto di avere un blog e non curarlo.
La verità è che non mi sento competente in nulla, non credo di avere voce in capitolo praticamente in nessun argomento...io non sono un'esperta di nulla, ecco tutto!

Conosco qualcuno che si dedica mente e corpo alla scrittura, alla cura di quello che dovrebbe essere un piccolo palco per far sentire la propria voce o, semplicemente, condividere il proprio pensiero con chi si trova a passare.

La verità è che più leggo/seguo i blog altrui, più mi rendo conto di quanto la mia vita sia lineare e questo, no, non va assolutamente bene.
Io sono patita di Instagram, mi piace, è tra i social sicuramente il mio preferito perché ti da la possibilità di sbirciare nel quotidiano di perfetti sconosciuti che, grazie a filtri e modifiche easy-made, rendono ritagli di banale quotidianità elementi di assoluto stupore provocando in me, piccolo pesce, un' incredibile invidia!

E quindi, a proposito della linearità di cui sopra, mi sono trovata a stilare una lista mentale dei buoni propositi del 2015, che poi lo so che non li seguirò o, forse, il metterli in balia della rete mi aiuterà a mantenere la retta via e quindi muovere il culo per migliorare quella che, al momento, è un'esistenza troppo statica.
Nulla di grave nell'equilibrio, solo che da questo non derivano mai emozioni forti, avventure incredibili, prove da superare e io sento di aver bisogno di tutto questo.

Sarà che a 27 anni compiuti si fa sempre più incontenibile il desiderio di indipendenza, di mettersi seriamente alla prova e di cambiare quello che non va più bene e, in fondo, ci sta stretto (ed io, credetemi, dal largo della mia taglia 52 di cose strette e poco confortevoli me ne intendo!).
Ragion per cui, il primo tra i miei propositi del nuovo anno è:

ALLENARMI: Sono tre anni che faccio crossfit e no, non sono diventata una figa asciutta e muscolosa, anche perché ho la fortuna immensa di avere una tiroide che mi rema contro ed un'irrefrenabile passione per il cioccolato, alla quale non ho deciso di rinunciare, ma sicuramente, memore delle abbuffate di queste maledette feste, che mi hanno lasciata lo stomaco ridotto ad un colabrodo, non sono assolutamente triste nel dire che sono disposta a rinunciare alle farine bianche ed allo zucchero raffinato. Mi manca quasi la mia vita fatta di petto di pollo, riso, cereali e frutta.
Quindi, sicuramente il mio primo proposito sarà il più facile da mantenere, perché è semplicemente un ritorno alle origini...poi se per l'estate non sarò diventata come Giselle Bundchen, STI CAZZI!

Al secondo post nella lista dei miei "DEVONECESSARIAMENTE" C'è riprendere a disegnare, disegnare la qualunque, in ogni posto ed a qualunque ora, mi vorrei imporre un disegno al giorno ma mi conosco, sono poco costante e le imposizioni mi fanno male. Ma ad ogni modo questo è forse il più importante, devo disegnare, devo sperimentare, devo dipingere, devo e voglio migliorarmi perché serve a me, per buttare fuori e smettere di tenere dentro la qualunque.

Il che mi porta al mio terzo proposito, ovvero MOSTRARMI, smetterla di temere il giudizio altrui, devo crearmi un portfolio, devo evolvermi e studiare, voglio conoscere quel che non so e se possibile seguire quanti più corsi possibile.
Il 2014 è stato l'anno della mia laurea in Grafica ma questo non mi basta, voglio migliorare, conoscere in maniera approfondita i programmi che uso e ampliare il mio bagaglio culturale e per farlo devo assolutamente addentrarmi in ambiti nuovi, sconosciuti, intricati, mi devo complicare la vita per renderla migliore e, paradossalmente, più semplice!

E poi, il proposito più bello è sicuramente quello di VIAGGIARE, voglio vedere l'Europa, voglio andare in posti dove nessuno mi conosce e dove io non conosco nessuno, voglio andare a Londra, vedere l'Irlanda, l'Austria, visitare Parigi.. voglio perdermi per ritrovarmi, voglio avere indigestione di vita e nonostante tutto volerne ancora.
Voglio cominciare a prepararmi per il cammino di Santiago, perché è il banco di prova per testare la mia resistenza al mondo, voglio uscire dalla Comfort zone per buttarmi nel caotico via vai che è il mondo.

Che poi reputo che ogni momento sia buono per ricominciare o semplicemente per buttare tutto all'aria e prendere la vita di petto, un po come viene, un po come non ci si aspetta.
Gennaio è solo una scusa per sognare un po', ma delle volte bisogna svegliarsi un po' e perdere la stabilità perché è rischiando di cadere che si capisce quali siano le cose che veramente valgono.

Il 2014 mi ha dato tanto e tolto tantissimo, ho perso pezzi di cuore che porterò per sempre con me, ma questo mi ha anche fatto capire quanto sia importante vivere una vita in base a ciò che vogliamo, indipendentemente se questa sia o meno la cosa giusta o meno.
Non credo sia egoismo, è solo che alla fine dei giochi, quando tutto il tempo sarà finito nessuno me ne darà per colmare i vuoti nei quali si annideranno i miei rimpianti.

E quindi questo è forse il proposito di una vita, non solo di un anno, il proposito di vivere come è giusto, vivere in base a ciò che ci rende felici e soddisfatti anche se questo, irrimediabilmente, vuol dire rinunciare a qualcosa, che siano le tue abitudini, la tua lingua, i tuoi luoghi...l'amore no, quello no, quello te lo porti dietro dovunque vai, basta volerlo.

Quindi buon 2015 a chiunque stia leggendo...
On my sketchbook__Stabilo point 88+HB ©noemilisto

mercoledì 9 ottobre 2013

Il faro...

"Procrastinare" is the word.

Si perchè sappiate che ogni volta che mi prefisso di fare qualcosa, che sia studiare, disegnare o semplicemente sistemare il buco di camera che mi ritrovo, irrimediabilmente mi ritrovo a fare altro, cose prettamente inutili che non fanno che aumentare il mio senso di colpa nei confronti di me stessa e della parte di me che ama impegnarsi.

Però, stavolta, non ho procrastinato, ho semplicemente dato la precedenza a queste ultime due materie che mi mancano alla tesi e, quindi,al mio ingresso nel fantastico mondo dei disoccupati! (La paranoia!)

Tempo fa ILLUSTRAMENTE , festival dell'illustrazione per l'infanzia, giunto, quest'anno alla sua seconda edizione,che si dovrebbe tenere a Novembre, se non erro, in attesa della suddetta ha indetto il concorso per illustratori e scrittori ponendo come tema" IL FARO...UNA STORIA ILLUMINATA!", tema che mi ha entusiasmata da subito, sarà che i fari mi fanno pensare a storie di misteri e tesori, fantasmi e intrighi, insomma mi ero prefissata di partecipare, non certamente perchè io sia in qualche modo un'illustratrice, ma perchè mi piace l'idea di avere l'opportunità di disegnare e perdermi un po tra le mie idee.

Devo dire che ILLUSTRAMENTE, festival dell'illustrazione per l'infanzia, che si tiene a Palermo, quest'anno alla sua seconda edizione, mi ha incuriosito fin dall'inizio e quest'anno parteciperò sicuramente perchè mi entusiasma che un evento simile si svolga in Sicilia, mi entusiasma l'idea di conoscere illustratori siciliani e non e, soprattutto, mi entusiasma ed emoziona l'idea di poter imparare da chi ne sa molto più di me e certamente ha molto da insegnare.

Ad ogni modo, non ho fatto in tempo a partecipare, ma questo non mi ha impedito di disegnare ed interpretare, a modo mio, il tema, immaginando tutta una storia alle spalle di questa illustrazione!
Bozzetto,matita,caffè e acquerelli ©noemilisto
©noemilisto


©noemilisto


©noemilisto


Sembra stupido, ma instragrammandola ho notato che potevo migliorare l'effetto della luce del faro.. 
  
©noemilisto__Il Faro_Acquerelli, inchiostro, matite colorate, caffè su carta calcografica___2013






Devo dire che tra tutte quelle in gare, bellissime molte, la mia preferita è L'ILLUSTRAZIONE DI CAMILLA ARO  che ho votato con immenso piacere, perchè la trovo magica ed eloquente.
Comunque votate per la vostra illustrazione preferita!

E niente...vi saluto!
Noemi

domenica 6 ottobre 2013

Non è un'altra stupida domenica sentimentale.

puff.

Ci vuole una scusa buona per scrivere. Oggi è domenica. Sticazzi!

Era da un po che volevo rivedere "vecchi" film, quindi mi sono fatta una due giorni di film cult degli anni 80, la dove con cult intendo cult per me!
quindi via di "Sixteen Candles", "Pretty in Pink" ma su tutti "The Breakfast club" che io ero convinta di aver visto, invece ricordavo solo spezzoni poi nella mia memoria il resto del lavoro lo avevano fatto remake e citazioni, velate o meno, che negli anni varie serie tv e cartoon mi hanno propinato.
E' stata una rivelazione, l'ho adorato e i vari Jen, Dawson e Joey con sono svaniti lasciandomi un amore incondizionato per il vero Breakfast Club.

Immagine emblematica del film?

Certo, poteva mancare poi la curiosità nei confronti dei protagonisti, "ma vediamo un po come sono diventati!", non lo avessi fatto mai...

1985
oggi
FONTE:Washington Post


Capirete il mio disappunto nel vedere un bellissimo Judd Nelson, che nel film "The Breakfast Club" è tipo il bello e dannato, il cattivo ragazzo con il cuore tenero, "ridotto" ad un simpatico cinquantenne con la cravatta più brutta che si sia mai vista!

Ma va bè, se non lo avete mai visto, vedetelo, prendetevi un pomeriggio, una sera di relax, mega confezione di patatine/pop conr/m&m's o qualunque altra schifezza, buttatevi sul divano e sentitevi delle ragazzine per un'ora. Altro che sms, email, iphone e instagram...io non sono una nostalgica ma onestamente una settimana negli anni '80 americani me la farei!

a proposito:
Amore incondizionato per la trilogia di "back to the future" che, giorno 23 ottobre sarà nelle sale italiane con il secondo episodio della trilogia!
Maggiori info su Nexo Digital

E domani, sempre per restare fedele al cinema degli anni 80 che tanti snobbano perchè poco impegnato(ma siete sicuri?!) torna il re dei "college movie", il primo in assoluto e , secondo me, il più divertente:

Animal House, film del 1978 diretto da John Landis, che ha segnato il mio amore assoluto per John Belushi, magnifico e fuori di testa come non mai!
insomma...questo sarà un mese da ricordare per me!

venerdì 4 ottobre 2013

You say goodbye, I say hello.

Mi verrebbe da dire che vengo fuori da una settimana proficua, rilassante e totalmente piacevole.
Ecco,si,tutto il contrario.

In questa settimana ho riscoperto la necessità di stare ore seduta ad un tavolo a disegnare senza voler necessariamente avere chiaro in mente cosa si voglia fare, mi sono fatta guidare dagli eventi e dalla voglia di "isolarmi".

Mio fratello si è trasferito per lavoro in Uk, ora lungi da me parlarvi degli affari miei che proprio non credo possano interessare chicchèsia, ma siccome lui è un amante delle fenici e si da il caso che sia l'unico fratello che ho mi sembrava doveroso regalargli qualcosa che gli piacesse ed avesse un valore simbolico.

Io non sono un tipo sentimentale e disegnare credo sia il miglior modo per comunicare.
Le parole sono un casino.
:) 
©Noemi Listo_Fenice_acquerelli,inchiostro, acrilico su carta calcografica
Ora, giusto perchè i cambiamenti in atto erano pochi l'autunno ha deciso (era ora amico!) di farsi vivo, giornate grigie e scure, fresche (perchè fredde, qui, proprio no!) e quindi prendendo la palla al balzo, avendo rispolverato colori, pennelli e matite mi sono fatta prendere la mano e questo è il risultato...
©Noemi Listo_Autumn is_acquerelli,inchiostro, acrilico su carta calcografica

colori everywhere!
E niente.
ciao!

martedì 17 settembre 2013

Autunno, col bene che ti voglio!

Mi dicono che, da qualche parte, sia già autunno.
No, qui da me, no!
E capirete che per me che sono una fanatica delle sciarpe, dei cappotti e delle felpe/maglioni/giacche con il cappuccio, è una tortura vivere in una così luuuuunga estate!
Anche perchè dell'estate rimangono scampoli di temperatura, per il resto si torna alla solita vitaccia, tra libri, curriculum, ricerche disperate di un lavoro, appunti per la tesi, palestra e cose così.

Io l'autunno da cartolina lo desidero da una vita, grandi distese di alberi che pian piano diventano arancioni,rosso, ramati, bruni, le giornate sempre più corte e buie, il vento fresco che fa da apri pista all'inverno, le luci calde delle candele, i thè fumanti con le amiche, gli abbracci che si fanno più stretti per il freddo... sivabbè, da cartolina proprio insomma!

E quest'anno l'autunno si prospetta come un'altalenante giostra di colori e strane tendenze.
No, come ribadito fino alla nausea non sono un'esperta, ma non sono cieca e quindi diciamo che un'idea me la sono fatta anche io, anche grazie al bombardamento di newsletter che mi arrivano da tutti i siti di shopping on line ai quali mi sono iscritta (che poi perchè!?), quindi riassumendo abbiamo:

1-Tartan:


Il tipico tessuto dei kilt scozzesi, che io associo ad una gonna che mia madre mi metteva quando avevo tipo 4/5 anni che mi prudeva da morire, che odiavo perchè mi faceva passare interi pomeriggi a grattarmi e pizzicava, a discapito della mia già precaria femminilità!

Però magari le Converse in Tartan le prenderei!
Che poi questo autunno si usa declinato in mille modi, dagli abiti, alle camicie che ci riporta alla seconda tendenza;

2-Urban Grunge: camicioni di flanella, Anfibi, crop top, salopette...Basta cercare su Google Immagini "grunge Outfit" e vi si presenteranno una schiera di Celebrities che sfoggiano look che si rifanno al movimento musicale degli anni '90! Jeans Strappati, Tartan, Borchie, capelli raccolti e via, magari, essendo nel 2013 cerchiamo di tenere il meglio da questo trend onde evitare crisi di panico quando, tra 10 anni, vedremo le nostre foto avvertendo lo stesso sconforto che proviamo adesso quando ci troviamo di fronte a delle mini-me con capelli mesciati e Fornarina ai piedi, beata e stupida infanzia!


3-Animalier: leopardato a gogo proprio, che se lo indossassi io sembrerei Zia Assunta de "La Tata" in uno dei suoi outfit più sobri ed eleganti!
Ma magari se preso in piccole dosi può anche andare, vedi ballerine, sciarpa...si può fare, insomma!
Zia Assunta__La tata___<3
4- I fiori: Chi più ne ha più ne metta, strappate le fodere dei divani della nonna, rubate le tapezzerie, saremo tanti splendidi prati fioriti, rose, romantiche, che anche la più acida delle acide si troverà a sognare cascate di petali di rose e amore!!!
Stranamente, data la mancanza di femminilità sopracitata(!!!!), quest'anno i fiori mi incuriosiscono e tentano da morire, leggings, zainetti, borse, stivali, vorrei sembrare la testimonial di un fioraio all'ingrosso! 
( ma mi limiterò ad una pashmina ed un paio di ballerine/sneakers lo so bene!)
E a proposito di fiori ennesimo disegno/illustrazione/nonhouncazzodafareelofacciobenissimo:
NoemiListo©


Camicia:H&M+
Leggings:[Simili] Pimkie

Insomma, avete capito che personalmente ho dato di matto ultimamente, in preda motivi floreali che mi tentano in ogni momento!
In attesa che l'autunno, quello vero, si faccia vivo, vi abbraccio!
Noemi!

sabato 24 agosto 2013

Should I stay or Should I go? Post semiserio e semidepresso sul futuro di una laureanda.

Credo sia un pò il quesito MUST HAVE di ogni laureando: "Vado o resto?".

Si perchè, non per essere la solita pessimista, ma non è che la situazione in Italia sia florida!Si, lo so che è storia vecchia, lo so benissimo, la crisi, le assunzioni, il lavoro che manca, l'accontentarsi, l'essere Choosy.

Il punto è, a duemaledettissimematerie dalla laurea, che mi rendo conto che dopo mi attende un punto interrogativo grande come una casa. Cosa ci sarà dopo? Lavoro precario? Stage retribuiti che manco uno schiavo in una piantagione? Lavoro Occasionale? Lavoro in nero? Ma peggio di tutti, NESSUN LAVORO?

Finchè mamma e papà ti coprono le spalle puoi anche fingere di non dover prendere decisioni, di non dover progettare un futuro che sembra un buco nero cosmico.
Ma sei grande, sei adulta, i bambini e i ragazzini ti chiamano "SIGNORA" e tu rabbrividisci perchè cominci a pensare che converse, spirito adolescenziale e stile casual, ti salveranno dalla maturità che incombe.
A condire questa insalata di sentimenti negativi ci sono quelli della generazione precedente la tua, i 35enni del lavoro che è passato a part time, delle ferie forzate, ci sono loro e la loro frase tipo "SCAPPATENE DA QUI!".

E tu ti ritrovi a fissare i libri e i quaderni di appunti e ti chiedi se non sia meglio seguire il loro consiglio che suona come una disperata richiesta di salvataggio:SCAPPA,VATTENE!

Siamo un po come emigranti moderni, non abbiamo le valigie di cartone, nè le mani che odorano di terra, gli sguardi tristi, imbarcati su transatlantici che arrivano "all'America".
Siamo emigranti moderni, con i nostri Iphone comprati a rate, le cuffie, gli occhiali scuri, le nostre lauree triennali e le specializzazioni prese controvoglia, tutti pronti a fare lavori che qui non faremmo mai o che magari nemmeno ci sono.
Lauree che pesano come piume in un tornado, conta solo quello che sai fare e che hai imparato, conta solo la tua voglia di provare a mollare tutto, che alla fine è quasi niente, per prendere la vita di petto, imparare una lingua che non è la tua, fare un lavoro che probabilmente nemmeno ti piace ma che ti permette di sentirti adulto, di avere una stanza e se sei fortunato un appartamento che sia tuo, il tuo tempo e le tue paranoie, i tuoi "nonarrivoafinemese" e il tuo momento di gloria in un Paese che non è tuo ma che, forse, impari ad amare e rispettare come fosse il tuo.

Siamo un po come quelli che in questi giorni sbarcano nella mia città, su barconi, affollati, con le mani vuote e le grandi speranze, è il punto di partenza che ci rende diversi, loro scappano dalla guerra, noi scappiamo dal finto benessere, dal dubbio e dall'incertezza.

E allora, dovrei andare o restare?
Perchè penso che per fare quello che vorrei dovrei proprio andare, raccogliere soldi, speranze e sentimenti e lasciarmi alle spalle quella che è casa mia per un Paese nuovo, nuovi volti, nuovi sorrisi, nuove possibilità...

"A casa è unni c'è u travagghiu" (la casa è dove c'è il lavoro)...così dicono.
noemilisto©

Ps: per la serie dai un tono frivolo a questo post da depressione
Leggings:Forever 21+
Pull:H&M

:)